La logopedia è una disciplina che si occupa della valutazione e riabilitazione di:
Disturbi del linguaggio e della comunicazione (ritardo nel linguaggio, difficoltà di pronuncia, problemi nella costruzione delle frasi).
Difficoltà di apprendimento, come dislessia (lettura), disortografia (scrittura) e discalculia (matematica).
Difficoltà di deglutizione (deglutizione atipica), spesso segnalata dai dentisti quando il bambino spinge la lingua contro i denti, influenzando la crescita dentale e l'allineamento dell'arcata.
Disturbi della voce (afonia, disfonia) e difficoltà nella respirazione e articolazione.
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La neuropsicomotricità è una disciplina che si occupa della valutazione e del trattamento di:
Difficoltà motorie e di coordinazione, come impaccio nei movimenti, difficoltà nel correre, saltare o manipolare oggetti.
Disturbi dello sviluppo psicomotorio, legati a ritardi nella motricità fine (uso delle mani) o globale (movimenti del corpo).
Problemi di attenzione e autoregolazione, spesso presenti nei bambini con difficoltà nel mantenere la concentrazione o nel controllare l’impulsività.
Difficoltà nella percezione del corpo e dello spazio, che possono riflettersi in problemi nell’orientamento o nella gestione delle distanze.
Sostegno nello sviluppo emotivo e relazionale, aiutando i bambini a esprimere e gestire le emozioni attraverso il movimento e il gioco.
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La psicoterapia infantile è un percorso che aiuta i bambini a comprendere ed esprimere le proprie emozioni, affrontare difficoltà e sviluppare strategie per il benessere psicologico. È particolarmente indicata in caso di:
Difficoltà emotive, come ansia, paure intense, bassa autostima o tristezza persistente.
Problemi comportamentali, tra cui scoppi di rabbia, difficoltà nel rispetto delle regole o oppositività.
Difficoltà relazionali, che si manifestano con isolamento, difficoltà a fare amicizia o conflitti frequenti con coetanei e adulti.
Eventi stressanti o traumatici, come separazione dei genitori, lutti, cambiamenti importanti o esperienze difficili.
Difficoltà nella gestione delle emozioni, aiutando il bambino a riconoscere e regolare le proprie sensazioni in modo sano.
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Il metodo di studio è un insieme di tecniche e strategie che aiutano il bambino a organizzare il proprio apprendimento in modo più efficace, migliorando la concentrazione, la comprensione e la memoria. È utile per:
Migliorare l’organizzazione del lavoro: sviluppare abilità nell’organizzare il materiale scolastico, i compiti e il tempo in modo funzionale.
Favorire la concentrazione: insegnare al bambino come mantenere l’attenzione durante lo studio, evitando distrazioni e gestendo le pause in modo efficace.
Potenziare la memorizzazione: utilizzare tecniche di memorizzazione come mappe concettuali, schemi e ripetizioni per facilitare il ricordo delle informazioni.
Gestire lo stress scolastico: aiutare il bambino a imparare a lavorare sotto pressione, gestendo ansie e timori legati agli esami o ai compiti.
Sostenere la motivazione: promuovere un approccio positivo verso lo studio, mantenendo alta la motivazione e la curiosità per l’apprendimento.
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La valutazione di un bambino con sospetto disturbo di apprendimento (DSA) è un processo diagnostico che consente di identificare difficoltà specifiche nell’acquisizione delle competenze scolastiche, come lettura, scrittura e matematica. È utile per:
Identificare le difficoltà specifiche, come dislessia (difficoltà nella lettura), disortografia (difficoltà nella scrittura) e discalculia (difficoltà nella matematica).
Escludere altre cause, come problemi visivi, uditivi o emotivi che potrebbero influire sull'apprendimento.
Fornire una diagnosi precisa, che consenta di attuare interventi mirati e strategie didattiche specifiche per supportare il bambino nel suo percorso scolastico.
Sviluppare un piano educativo personalizzato, che tenga conto delle difficoltà del bambino e delle sue potenzialità, per favorire il suo apprendimento e la sua autostima.
Offrire un supporto psicologico, che aiuti il bambino a gestire le difficoltà emotive legate all'apprendimento, come frustrazione e bassa autostima.
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La visita neuropsichiatrica infantile viene richiesta in caso di difficoltà nello sviluppo o nel comportamento del bambino, ma è importante sottolineare che non c'è motivo di preoccuparsi. Nonostante il nome della professione possa sembrare impegnativo o allarmante, la visita è un'opportunità per comprendere meglio il bambino e le sue necessità.
Questa visita viene richiesta, ad esempio, quando ci sono:
Comportamenti o difficoltà persistenti, come problemi di concentrazione, aggressività, o difficoltà nelle relazioni sociali, che non si risolvono con le normali strategie educative.
Segni di ansia o difficoltà emotive che interferiscono con il benessere del bambino, come preoccupazioni eccessive, paure persistenti, o tristezza che non sembrano diminuire nel tempo.
Ritardi o difficoltà nello sviluppo, come problemi nel linguaggio, nella motricità o nell'apprendimento che necessitano di una valutazione più approfondita.
È fondamentale sapere che questa visita è solo un passo per identificare le migliori strategie di supporto per il bambino, con l'obiettivo di favorire il suo benessere e il suo sviluppo in modo sereno.